RAL e Pantone, impariamo a conoscere le due principali scale di colori

Quando si parla di pitture, vernici e colori in generale è importante che ogni tinta sia scelta in modo preciso poiché basta anche la minima differenza per fare in modo che il risultato finale sia insoddisfacente – basti pensare, ad esempio, a cosa succede quando su una superficie si danno due mani di un colore diverso, o bisogna effettuare dei ritocchi alla pittura ma si impiega una tonalità non esattamente identica.
Per ovviare a questi inconvenienti sono state messe a punto delle scale di colore che, attraverso appositi codici, consentono di identificare in modo univoco le sfumature e quindi di assicurare la massima precisione ad ogni lavoro svolto. Due sono in particolare le scale con cui probabilmente si avrà a che fare dovendo tinteggiare la propria casa, riverniciare un’autovettura o stendere una mano di colore su mobili o altri oggetti, ovvero:
Scala RAL
Si tratta di una scala di colore di origine piuttosto remota, le cui origini risalgono agli anni Venti dello scorso secolo. Il termine RAL è l’acronimo di Reichs-Ausschuß für Lieferbedingungen und Gütesicherung (commissione imperiale che all’epoca si occupava di vendite e qualità) e, in quasi novant’anni di storia, molta strada è stata fatta da questa scala che è passata dai 40 colori iniziali alle quasi duemila varianti cromatiche oggi disponibili. I colori RAL sono descritti da una combinazione di quattro cifre, delle quali la prima rappresenta la macro-area di colore (es. 1=giallo, 2=arancio, 3=rosso e via dicendo).

Scala Pantone
Questa scala, conosciuta anche in gergo come PMS (Pantone Matching System) è stata messa a punto dall’azienda americana Pantone Inc. a partire dagli anni ’50 ed è oggi ampiamente utilizzata a livello industriale con particolare riferimento allo stampaggio. I colori presenti nella scala Pantone sono oggi impiegati, tra le altre cose, anche per la definizione dei colori di bandiere nazionali e cartelli stradali e, fra gli oltre mille oggi catalogati, esistono persino tonalità fluorescenti e metallizzate. I numeri sono identificati dalla dicitura “Pantone XX-XXXX”.
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